LE LENTI PROGRESSIVE NON SONO TUTTE UGUALI

Le lenti progressive (o multifocali) sono il miglior compromesso per avere una visione nitida a diverse distanze con un unico paio di occhiali.

Sono caratterizzate da tre zone di visione (fig. 1):

  • la zona da lontano
  • la zona intermedia
  • la zona da vicino
lente progressiva
Fig. 1

La zona da lontano, ovvero la parte alta della lente, serve per la correzione del difetto visivo.

La zona da intermedio, la parte che permette la visione nitida alle medie distanze, ovvero lavori su una scrivania o più semplicemente davanti al pc.

La zona da vicino, per la messa a fuoco alla cosidetta distanza da lettura.

Il passaggio alle varie aree visive si ottiene con leggeri movimenti del capo, o semplicemente degli occhi.

A queste si aggiungono le zone di non visione o zone di abberrazione, o ancora dette zone non funzionali. Sono le aree laterali della lente nelle quali la visione non può essere mai nitida.

Chi ha bisogno delle lenti progressive?

Le lenti progressive vengono utilizzate dai soggetti presbiti.

Cos’è la presbiopia?

La presbiopia è un difetto fisiologico della vista caratterizzato dalla perdita graduale e irreversibile della messa a fuoco degli oggetti a distanza ravvicinata. Si manifesta dopo i 40 anni.

Quasi tutti i primi portatori di lenti progressive hanno bisogno di un periodo di adattamento, che è molto soggettivo.

Ci teniamo a sottolineare che le lenti progressive NON SONO TUTTE UGUALI.

Le lenti progressive vengono scelte in base alle esigenze, alle abitudini e alle caratteristiche posturali del cliente e, alla montatura scelta.

Per intenderci, la lente progressiva da dare ad un architetto che trascorre fino a dieci ore davanti al pc, non può essere la stessa lente da dare ad un pensionato che non ha particolari esigenze; altresì le lenti da dare ad una sarta, che tende a lavorare per molto tempo a distanze ravvicinate, non possono essere le stesse lenti da dare ad una casalinga, che ha bisogno, invece, di lenti a zone bilanciate.

Questa scelta spetta al professionista della visione, ovvero l’Ottico Optometrista professionista. Solo lui potrà consigliarti, in base alle tue esigenze, le lenti più performanti  e soprattutto, le lenti qualitativamente più adatte al tuo stile di vita.

Non bisogna, quindi, cadere nel tranello del prezzo più basso o che sembra più conveniente.

Fig. 2 e Fig.3

Fig. 2 e Fig. 3, rappresentano due tipi di progressive.

La prima rappresenta una progressiva tradizionale, quasi sempre economica. Come si evince dall’immagine, i vari canali sono alquanto ristretti e la zona di non visione molto ampia.

La Fig. 3, invece, rappresenta una lente Top (iD LIFESTYLE 4, della Hoya Lens Italia) dove si evincono benissimo le varie zone di visione, ovvero zona da lontano, da intermedio e da vicino, molto ampie. Le zone di non visione, qui, sono ridotte al minimo. Non solo, in questa lente, l’ottico optometrista, può scegliere fra tre diversi design, in base allo stile di vita del cliente:

  • Indoor, per chi predilige la visione a brevi distanze;
  • Outdoor, per chi predilige maggiormente le lunghe distanze;
  • Urban, con un design a zone bilanciate.

La lente progressiva Top, qualitativamente più alta, da la possibilità all’ottico optometrista di fornire al cliente una lente al 100% su misura e quindi di soddisfare tutti i requisiti per una visione ottimale.

La lente tradizionale in Fig.2,  al contrario,  non da nessuna possibilità di adattarsi allo stile di vita del cliente, in quanto il design è standard.

Con la lente tradizionale dunque, il cliente dovrebbe adattare il suo stile di vita alla lente, mentre con la lente Top, è la stessa che si adatta allo stile di vita del cliente.

Per concludere, fidatevi dell’ ottico optometrista per la scelta delle vostre lenti, e diffidate da offerte apparentemente vantaggiose abbinata ad una scarsa qualità delle lenti. Spesso è proprio dietro ad un effimero risparmio economico che si celano i problemi con le lenti progressive.

In ogni modo, le lenti di qualità hanno sempre una garanzia che copre il mancato adattamento. Cosa che è molto più difficile trovare in lenti che sembrano economicamente vantaggiose.

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